mamma

Un nuovo inizio da mamma, in tre

Eccomi nuovamente dopo mesi che non pubblico nulla tra queste pagine, so che saprete perdonarmi e saprete essere comprensivi.  Chi mi segue lo sa che ci sono stati non pochi cambiamenti: sono mamma e sono lavoratrice!

Vi racconto 

Il primo di settembre è nata Aurora, la nostra piccola che ha riempito di stelle il nostro cielo quotidiano.

E’ stata anche la nostra nascita, come genitori. Qualcosa di sorprendente, che ci ha invasi di emozioni. Ci siamo scoperti piccoli e forti allo stesso tempo davanti alle onde c

Se dovessi dare un nome ai primi mesi direi “prendere le misure”.
Per tante cose: l’allattamento, i cambi, i bagnetti, i pianti, le coccole, ma ance per la lavatrice sempre da scaricare, la cena mai pronta in tempo, gli orari mai rispettati.  E’ stato un prendere le misure e ricalibrare la mia vita, la nostra vita, come mai avrei immaginato si potesse fare.

Ci siamo dovuti anche ricalibrare come coppia, come marito e moglie (anzi, a dir tutta lo stiamo ancora facendo…), capire come poter ricreare del tempo e dello spazio per noi. Ci sono stati giorni in cui questo spazio è stato il momento di un caffè bevuto in piedi al bancone della cucina alle 6:00 di mattina, altri giorni in cui è durato il tempo di un abbraccio prima di uscire di casa. Si sono moltiplicate le chiamate a metà giornata, i messaggi lasciati sulla tazza della colazione e le piccole attenzioni. All’inizio è stato così, difficile, ma intensamente bello.

Le nostre difficoltà

Allattare, all’inizio non è stato semplice

Ci sono volute quasi quattro settimane, litri di lacrime e di lanolina prima di poter decretare che l’allattamento si era avviato bene. Aurora inizialmente faceva fatica ad attaccarsi, sia io che lei abbiamo dovuto imparare anche in questo caso a “prendere le misure”. Chiedete al Doc e vi dirà che ogni volta che mi vedeva piangere lui stesso crollava dentro. Ma è stato sentirlo vicino a darmi tutto il supporto e vedere mia figlia beneficiare del mio latte che mi ha fatto andare avanti, nonostante il male, gli ingorghi, la febbre, le croste. Ahhh, la forza della mamma!

A cosa devo dire grazie? Alle parole e alla presenza della mia ostetrica Roberta. Gliel’avrò ripetuto fino allo sfinimento, ma se ora io e Aurora godiamo entrambe dei nostri momenti di latte è grazie a lei!

I momenti per me, che non sono mai abbastanza

Nelle prime settimane avevo un paio d’ore per me (allattamento permettendo) quasi ogni sera: cenavamo, mio marito si prendeva la cucciola sul petto e io andavo a letto. Usavo queste ore per me per dormire, ricaricarmi. E’ stato ossigeno puro.

Nelle settimane successive questi momenti per me si sono trasformati: un bagno caldo, una camminata in solitaria, il tempo per fare la spesa “come dico io” o per qualche esercizio per il pavimento pelvico.

E poi è arrivato un momento in cui non so cosa sia successo, ma l’impressione che ho avuto è stata quella che gli altri pensassero che io non dovevo aver più diritto a dei semplici momenti per me. Non è colpa di nessuno, forse mia che avrei dovuto far sentire più la mia voce, forse è stata complice la zona rossa…non lo so. So solo che intorno ai 3-4 mesi della bimba si era dato per scontato che potessi tornare quella di prima: una mamma che cucina, lava, stira, vuole riprendere a lavorare ma che non ha tempo per sè. Perché i “mi faccio un bagno” si trasformavano in un “e la bambina?” e i “vorrei farmi una passeggiata” in “beh, ma portati la bambina”. 

Come ne sono uscita? Ho ritrovato la voce, ne ho parlato e mi sono ripetuta parole in cui credo fortemente “la mamma è sacra: se lei sta bene, stanno tutti bene”.

mamma

E così da gennaio ho la mia ora di yoga settimanale (grazie Franci!), non appena riesco mi alleno un pochino (grazie Bea!) e quando il Doc è a casa gli chiedo di darmi del tempo: per infornare una torta, andare a comprarmi dei tulipani e anche sistemare casa (sssh, a me rilassa…non so cosa dirvi!).

Ogni tanto (zone rosse permettendo) abbiamo anche lasciato la bimba dai nonni nel weekend per un paio d’ore, prendendo quel tempo per noi. Anche in questo caso…ossigeno puro.

No, non mi sento egoista nel dire che il tempo per me mi manca. Anche solo per lavorare serenamente. Credo fortemente nel lavoro di squadra!

I mesi sono passati, le prime difficoltà superate Aurora è diventata sempre più abile nel muoversi, gattonare, mangiare e dormire. Ora i suoi sorrisi sono la cosa più preziosa che abbiamo e ci stupisce ogni giorno grazie a tutto ciò che impara.

Ogni mese mi diverto a darle voce e a documentare le sue piccole scoperte con dei post su Instagram: ci divertiamo a osservarla e immaginare i suoi pensieri!

Mamma libero professionista

Mi reputo estremamente fortunata per le scelte che ho potuto fare. Non è facile, non lo è per nessuna neomamma, ma il poter calibrare il mio lavoro ha sicuramente reso tutto più semplice.

Quando io e il Doc abbiamo iniziato a pensare concretamente a una famiglia, sapeva benissimo la mia idea di famiglia: “è il mio sogno più grande, il miracolo che spero davvero possa avvenire. E io voglio fare la mamma, voglio crescere i miei figli. Amo il mio lavoro, non lo abbandonerò, ma spero sarai dalla mia parte se ti dirò che per i primi anni il lavoro non sarà la priorità, passerà in secondo piano, anche se questo implicherà sacrifici da parte di entrambi.”

E lui è stato dalla mia parte.

mamma

E così ho fatto, senza rimorsi. Ho ridimensionato il tempo dedicato al lavoro. L’ho riorganizzato e l’ho ricalibrato in funzione del tempo che potevo permettermi. L’ho oltretutto rivoluzionato.

Non ho più uno studio (per ora) e ho deciso di lavorare esclusivamente online, dedicandomi a quei percorsi che mi hanno sempre fatto vibrare il cuore: quelli al femminile, quelli legati al mondo maternità.

Ho ripreso in mano l’altra mia passione, la scrittura, e ho trovato in questo mezzo il modo perfetto per dare voce a ciò che conosco e voglio far conoscere a voi. Ecco, la cosa che ho fatto maggiormente in questi mesi è stato scrivere e revisionare lavori. E la soddisfazione di vederli poi finiti, abbelliti dai magistrali lavori delle nostre grafiche e a volte anche stampati…beh, non ve la so spiegare!

Non lo so cosa il futuro avrà in serbo per noi. Ora voglio lasciare perdere i piani e progetti (quello della casa nuova a parte!!) e dedicarmi alla nostra vita in tre!

A presto,

F.

Photo| @carlottafpunto

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento