BPA: come influenza la salute riproduttiva
Sapete che BPA e ftalati sono le principali tossine che possono avere effetti negativi sulla fertilità? Perché sì, anche se sembra strano, ci sono condizioni in cui solo ridurre l’esposizione a particolari interferenti endocrini aiuta a migliorare la probabilità di concepimento.
Parliamo oggi più approfonditamente del BPA (bisfenolo A): una tossina per cui è stata provata la dannosità per la qualità degli ovuli.
Indice dei contenuti
Dove si trova il BPA
Alcuni dei prodotti più problematici sono quelli che usiamo tutti i giorni: contenitori di plastica duri, lattine per alimenti, scontrini di carta.
Il BPA entra nel nostro corpo quando consumiamo alimenti e bevande che entrano a contatto con materiali che “perdono” BPA, oppure assorbendolo attraverso il contatto con prodotti ricoperti di BPA, come gli scontrini.
Effetti del BPA sulla fertilità
Gli effetti biologici del BPA coinvolgono il nostro sistema ormonale: interferiscono con l’attività degli estrogeni, del testosterone e degli ormoni tiroidei.
I ricercatori di Harvard hanno portato avanti degli studi, dai quali è emerso che il BPA non solo diminuisce la qualità degli ovuli, ma interferisce anche con l’ambiente dell’utero, in modo da ridurre la possibilità di impianto per gli embrioni.
Inoltre, limitare l’esposizione al BPA potrebbe essere utile anche in caso di ovaio policistico. Diversi studi hanno mostrato che i suoi livelli sono più alti nelle donne con PCOS, quindi per loro sarebbe ancora più utile evitarne un’esposizione eccessiva.
Come ridurre l’esposizione
Primo modo per limitare l’esposizione al BPA è eliminare la plastica dalla cucina: contenitori, utensili, piatti, posate.
Quando comprate contenitori di plastica, evitate policarbonato (numero 7 all’interno del simbolo triangolare impresso sul contenitore). Negli altri materiali plastici come polipropilene (PP), polietilene (PE) e polistirolo (PS) non c’è!
Molti contenitori di plastica ora non ne contengono, ma io li eviterei comunque, passando a materiali inerti: vetro, legno, ceramica, acciaio inossidabile.
Un altro passo da fare è evitare cibi in scatola: legumi, tonno, sgombro, passata di pomodoro in lattina ad esempio. Perché? Perché il BPA che riveste le lattine passa nel cibo (soprattutto se i cibi sono acidi, come frutta o pomodoro). Quindi preferite cibi in vasetto di vetro!!
Un’altra fonte è la carta termica usata per gli scontrini, quindi meglio manipolarli il meno possibile e lavarsi le mani subito dopo, soprattutto se poi mangiate qualcosa. Ora si trovano con sempre più frequenza scontrini BPA-free…ero quasi commossa!!
Evitare questi interferenti richiede uno sforzo significativo, ma per la salute riproduttiva è un passo importante.
L’approccio migliore è prendere nuove abitudini e fare dei cambiamenti nella vostra casa e nella vostra cucina: i risultati mostrano che l’obiettivo, per la salute riproduttiva, è riportare i livelli di BPA sotto la media e che è molto più importante non avere livelli alti, più che avere livelli estremamente bassi. Tradotto: basta porre qualche attenzione in più nei confronti della plastica per fare un regalo alla nostra salute e…all’ambiente!
Via la plastica dalla cucina
Mai alimenti acidi, caldi o grassi a contatto con la plastica
Utilizzate dei contenitori di vetro, anche se dovete riporre qualcosa in freezer. Se l’alimento non è più caldo o non rilascia oli potete anche utilizzare i sacchetti di silicone BPA free riutilizzabili per congelare!
Una volta acquistati nuovi ingredienti, travasateli in barattoli di vetro o in ceramica: fanno più bella e ordinata la dispensa e permettono di eliminare molta plastica. I vasi in vetro, disponibili in diverse misure, possono contenere di tutto: quelli grandi per riso, pasta, cereali, farine varie; in quelli medi frutta secca, cocco in scaglie; in quelli piccoli spezie, erbe aromatiche, semi (tipo questi )! I contenitori metallici sono perfetti per conservare i biscotti, il muesli o i cornflakes. Se volete delle belle etichette per identificare meglio il contenuto dei barattoli qui e qui potrete trovare alcuni download gratuiti
Provate a ridurre l’uso della pellicola
Non mettete a contatto i cibi direttamente con la pellicola, ma sostituitela con altro:
- copriciotole in silicone o ancor meglio in tessuto (Federica di @lamiavitainfarinata ne fa di bellissimi)
- fogli in cera d’api per avvolgere alimenti
- bustine in tessuto riutilizzabili se dovete portarvi via uno snack
Riordinate la cucina eliminando gli utensili in plastica
Cucinate con mestoli in acciaio o in legno senza parti plastiche, scolate a pasta in scolapasta in metallo, diffidate da teglie e stampi da forno in plastica o silicone, tantomeno se colorata.
Pentole di qualità
Acciaio inox, rame, alluminio, terracotta, ceramica. Niente teflon… roba da veri chef insomma!
Schiscetta al lavoro
Evitate scatoline di plastica, soprattutto se poi dovete riscaldare la vostra pietanza al microonde. Provate con i contenitori di vetro…ok, non proprio pratici, ma in vendita trovate delle pratiche borsette, anche termiche, dove potete riporle senza paura che si rompino (qui un esempio)
Bottiglie e borracce
Ci sono alternative per l’acqua. Se vivete in una zona con un’ottima qualità dell’acqua potete bere tranquillamente l’acqua del rubinetto, versandola in brocche o bottiglie di vetro. E’ vero, oltre alla qualità dell’acqua bisognerebbe controllare anche lo stato delle tubature: se vecchie c’è il rischio di bere acqua ricca di metalli pesanti. Ormai in molti paesi sono presenti le “case dell’acqua” per la distribuzione di acqua naturale e anche gassata: idem, munitevi di bottiglie di vetro e prendete l’abitudine di “spillare” l’acqua.
In alternativa c’è la possibilità di installare un filtro o un depuratore, con il rischio di bere un’acqua povera di sali minerali però. Siete di quelli che vanno in giro sempre con una bottiglietta di acqua? Non riutilizzate le bottigliette di plastica, ma munitevi di bottiglietta a mo’ di borraccia (tipo questa). Poi non bisogna dimenticare che c’è in molti paesi la possibilità di ricevere l’acqua direttamente a casa, in bottiglie di vetro a rendere: comodo, senza sprechi e acqua controllata.
E voi, avete fatto qualche scelta green in questa direzione?
F.
Bibliografia:
It Start With The Egg – Rebecca Fett
Welshons WV, Nagel SC, vom Saal FS. Large effects from small exposures. III. Endocrine mechanisms mediating effects of bisphenol A at levels of human exposure. Endocrinology. 2006 Jun; 147( 6 Suppl): S56-69. (“ Welshons 2006”).
Lamb, J. D., M. S. Bloom, F. S. Vom Saal, J. A. Taylor, J. R. Sandler, and V. Y. Fujimoto. “Serum Bisphenol A (BPA) and reproductive outcomes in couples undergoing IVF.” Fertil Steril. 2008; 90: S186.
Patricia A. Hunt, Sheela Sathyanarayana, Paul A. Fowler, and Leonardo Trasande Female Reproductive Disorders, Diseases, and Costs of Exposure to Endocrine Disrupting Chemicals in the European Union (clicca qui)
Ronald Ross Watson Handbook of Fertility: Nutrition, Diet, Lifestyle and Reproductive Health
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