diabete gestazionale

Diabete gestazionale: come controllare la glicemia

I nove mesi della gravidanza sono mesi pieni di magie e attese. Ma ci sono anche delle preoccupazioni. Una di queste coinvolge il controllo glicemico e il timore della comparsa di diabete gestazionale.

Questo articolo è stato rivisionato e scritto con l’aiuto dell’endocrinologa dott.ssa Zampetti Benedetta (che ringrazio sempre infinitamente!).

Il controllo della glicemia

Tra i primi esami che vengono prescritti alla futura mamma è compresa anche la glicemia basale: serve per valutare, già all’inizio della gravidanza, il livello di zuccheri nel sangue e il rischio di sviluppare diabete nei mesi di gravidanza.

Il diabete mellito gestazionale (GDM) è una forma di diabete che si sviluppa durante la gravidanza ed è caratterizzato da un’intolleranza glucidica. Nella maggior parte dei casi, si risolve non molto tempo dopo il parto. 

I fattori di rischio per diabete gestazionale sono rappresentati in particolare da:

  • storia familiare di diabete mellito di tipo 1 o 2
  • familiarità di I grado per diabete tipo 2
  • diabete gestazionale in una gravidanza precedente
  • macrosomia fetale (feto con un peso > 4,5 kg) in una gravidanza precedente
  • BMI superiore a 30 (obesità)
  • appartenenza ad alcuni gruppi etnici più a rischio (ispanici, asiatici, africani)
  • riscontro, precedente o all’inizio della gravidanza, di valori di glicemia nel sangue compresi fra 100 e 125 mg/dl
  • età maggiore di 35

Non tutte le donne devono sottoporsi ad uno screening, ma solo quelle che hanno determinati fattori di rischio: sarà il ginecologo o l’ostetrica a indirizzare ciascuna donna in base alla sua situazione personale.

Test di screening per il diabete gestazionale

Il test per la diagnosi di diabete gestazionale viene eseguito mediante un test da carico (OGTT)  tra la 24esima e 28esima settimana di gravidanza.  Per alcune donne, con particolari fattori di rischio, il test viene proposto prima, intorno alla 16-18esima settimana, ed eventualmente ripetuto sulla base degli esiti.

Il test consiste nell’assunzione di una bevanda contenente 75 g di glucosio effettuando tre prelievi ematici per valutare il livello di glicemia: un prelievo prima dell’assunzione, il secondo dopo un’ora e il terzo dopo 2 ore.   

I valori per la diagnosi di diabete gestazionale sono:

  • a digiuno glicemia > 92 mg/dl
  • dopo un’ora glicemia > 180 mg/dl
  • dopo due ore glicemia > 153 mg/dl

È sufficiente un solo valore alterato per porre diagnosi di GDM.

La dott.ssa Zampetti sottolinea che: il riscontro di una sola glicemia a digiuno > 126 mg/dl o di una glicemia “random” > 200 mg/dl (effettuata cioè in qualsiasi momento  ed  indipendentemente da digiuno e OGTT)  o di emoglobina glicata > 6.5%  consente di porre diagnosi di diabete pre-esistente alla gravidanza: tale condizione segue un percorso di cura e di controlli successivi totalmente differente dal diabete gestazionale.

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Le conseguenze  per la madre e per il nascituro

Il diabete gestazionale non è un problema da sottovalutare: può complicare il parto e far insorgere altri problemi di salute sia nella mamma che nel nascituro.

L’eccesso di zuccheri può portare rischi soprattutto al bambino: maggior peso alla nascita (macrosomia), sofferenza fetale, ittero, complicanze cardiache, disturbi respiratori e sul lungo termine, predisposizione a sindrome metabolica e obesità.

Il diabete gestazionale ha dei rischi anche per la futura mamma, perchè può predisporla maggiormente a rischio di gestosi, edemi, parto pretermine, aumento di peso eccessivo e la possibilità di sviluppare diabete entro 5 anni dal parto: per tale motivo,  l’ OGTT andrà ripetuto a 6-12 settimane dal parto e poi con periodicità diversa (1-3 anni) sulla base del risultati.

L’alimentazione: terapia per il diabete gestazionale

Il cardine della terapia del GDM è la terapia medica nutrizionale e, se possibile, l’attività fisica, con l’obiettivo di assicurare un adeguato apporto calorico e nutrizionale per il benessere della mamma e del bambino.

Spesso, con diagnosi di diabete gestazionale, viene consigliato erroneamente alla donna di seguire diete altamente low-carbs (con estrema restrizione delle fonti di carboidrati, frutta compresa) oppure una dieta basata sull’indice glicemico, che rischierebbe di escludere immotivatamente alcuni alimenti come zucca, carote e banane.

La tipologia dell’alimentazione della mamma va studiata e personalizzata in base alla sua storia ponderale e all’attività fisica eseguita. In ogni caso l’apporto di carboidrati non deve essere inferiore a 175 g al giorno (attenzione: 175 g di carboidrati non corrispondono a 175 g di pasta/pane/farinacei…): riducendoli ulteriormente ci sono rischi per l’accrescimento del feto.

Anche donne che consumano carboidrati in difetto e fanno passare molte ore tra i pasti possono essere a rischio di diabete gestazionale: in questo caso è importante raggiungere il fabbisogno glucidico minimo, aumentare adeguatamente di peso durante la gravidanza e automonitorare la glicemia.

L’alimentazione deve essere varia e comprendere proteine ad alto valore biologico, carboidrati da fonti integrali e complesse, grassi  buoni per mantenere un buon controllo glicemico.

In assenza di controindicazioni ostetriche, si consiglia una moderata e regolare attività fisica.

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Piccole accortezze per il controllo del diabete gestazionale

  • Meglio frazionare la dieta: fare una colazione equilibrata e completa, ricordarsi di pianificare degli spuntini sani tra i pasti e fare pasti completi.
  • Evitare di fare pasti a base di soli carboirdati: è opportuno aggiungere una fonte di proteine e di grassi ad ogni pasto per gestire meglio il carico glicemico. E’ molto meglio un piatto di fusilli integrali al tonno e pomodorini, piuttosto che un piatto di riso in bianco con le zucchine.

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Non è un ebook dedicato esclusivamente alla gravidanza, ma è assolutamente adatto anche per questa fase!

  • Le fonti di carboidrati complessi vanno scelte accuratamente: prediligere cereali integrali (pasta integrale, farro, orzo, riso semintegrale, riso rosso, riso venere, grano saraceno) e anche il pane sarebbe meglio sceglierlo da farine integrali (pane di farro, pane integrale, pane di segale, pane ai cereali…)
  • E’ importante limitare fortemente o eliminare le fonti di zuccheri semplici: zucchero bianco, zucchero di canna, miele, fruttosio, succhi di frutta (anche quelli al 100% così come gli estratti), bevande zuccherate
  • Il dolce ce lo si può concedere occasionalmente, preferibilmente nel contesto di un pasto e non al di fuori dei pasti o come spuntino. Nella scelta del dolce, meglio scegliere una torta  o biscotti fatti in casa (con farine integrali, frutta secca, uova, latte…) piuttosto che meringhe, budini, panna cotta.
  • Anche la frutta apporta elevate quantità di zuccheri semplici, quindi è bene non consumare più di due porzioni al giorno. Se si vuole consumare la frutta come spuntino (che è sempre una buona idea), abbiate l’accortezza di abbinarla a un alimento che possa bilanciare meglio il contenuto di zuccheri: una manciatina di frutta secca, un pezzo di Parmigiano, uno yogurt naturale senza zuccheri aggiunti…
  • E’ importante anche assumere le giuste quantità di fibra: una porzione di verdura deve essere presente ad ogni pasto

Il monitoraggio della glicemia

La  misurazione della glicemia al domicilio (autocontrollo glicemico), con dispositivi portatili forniti alla mamma dopo la diagnosi, rappresenta il principale strumento di controllo del diabete gestazionale. La futura mamma dovrà misurare la glicemia in determinati momenti della giornata e riportare i valori su un quaderno. Il proprio diabetologo/ginecologo di riferimento potrà poi visionare e valutare la terapia. Il monitoraggio prevede anche il controllo dei chetoni nelle urine, che la mamma potrà effettuare comodamente al domicilio al mattino, per accertarsi che l’apporto di carboidrati quotidiano sia adeguato.

Sulla base dei valori riscontrati  il medico deciderà se proseguire con la sola terapia medica nutrizionale (nella maggior parte dei casi) o integrare con terapia farmacologica rappresentata dall’insulina.

Durante il parto la futura mamma sarà assistita da un team esperto per ottimizzare il controllo glicemico sia della mamma che del neonato. L’allattamento al seno, infine, è da incoraggiare per gli effetti  benefici in termini di riduzione del rischio di obesità e diabete sia della mamma che del bimbo.

Esempio di giornata alimentare per un buon controllo glicemico

Vi lascio qualche piccolo esempio di pasti per avere un buon controllo glicemico.

  • esempi di colazioni a basso carico glicemico
    – yogurt greco con muesli e frutta fresca
    – pane di segale con crema di frutta secca al 100%, yogurt naturale o latte vaccino intero
    – porridge d’avena con crema di mandorle al 100% e frutta fresca
    – pane integrale con uovo strapazzato e frutta fresca
  • spuntino:
    frutta fresca + mandorle o noci 
  • pranzo:
    fusilli integrali con pomodorini e cannellini + carote in pinzimonio
  • merenda:
    pane di segale + parmigiano oppure yogurt naturale con frutta secca/semi
  • cena:
    salmone al cartoccio con patate + zucchine al forno con menta fresca

Che sia una dolce gravidanza!

F.

 

Se ti è stato diagnosticato il diabete gestazionale il modo migliore per poterlo affrontare insieme è attraverso un percorso di cura personalizzato.
Ti ascolterò, accompagnerò e risponderò a qualunque tuo dubbio!

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